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BORDELLO
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BORDELLO.
Definiz: Sost. masc. Luogo pubblico, dove stanno le meretrici; Lupanare, Postribolo, Chiasso.
Dal lat. barb. borda, casupula, e questo dal german. o celtico bord bord, significante tavola, quasi tugurio fatto di assi. –
Esempio: Nov. Ant. C. 111: Come è ciò che voi siete al bordello? Ed elle risposero: bene è vero, perchè tu se' quelli che vi ci fai stare.
Esempio: S. Ag. C. D. 5, 230: Hanno provveduto in essi bordelli luogo segreto, e più agevolmente ha la impudicizia potuto non avere ligame di vietamento.
Esempio: Bellinc. Rim.: Io avrei convertito ogni giudeo, E condotta Diana in un bordello.
Esempio: Magal. Lett. fam. 2, 28: Non è il caso per quelli che fanno l'istesso mestiero nell'osterie e ne' bordelli di Londra e di Parigi.
Esempio: Forteguerr. Ricciard. 13, 27: Vinti furo ambiduo dalle dolcezze Di queste ninfe,.... E vanno sbevazzando, e fanno quello, Ch'avrei rossor di dirlo anche in bordello.
Definiz: § I. Per similit. –
Esempio: Cavalc. Vit. SS. PP. volg. 2, 172: Guai a quelli che danno ad opera di vituperio le membra loro, le quali veramente sono membra di Cristo e tempio dello Spirito Santo, cioè che del corpo loro fanno bordello del diavolo.
Esempio: E Cavalc. Pist. Eust. 366: Del tempio loro, ch'era tempio dello Spirito Santo, hanno fatto bordello e postribolo.
Esempio: S. Ag. C. D. 4, 143: Tu hai distrutto ogni uomo che fornicando si parte da te, cioè chi vuole essere bordello delli molti iddii.
Definiz: § II. E figuratam. –
Esempio: Dant. Purg. 6: Ahi serva Italia, di dolore ostello, Nave senza nocchiero in gran tempesta, Non donna di provincie, ma bordello.
Definiz: § III. Per Gran rumore o frastuono, Fracasso; onde il modo Far bordello. –
Esempio: Buonarr. Fier. 1, 3, 6: Che romor, che bordel, che frastagliata Di minacce sent'io verso la porta?
Esempio: Leop. G. Cap. piac. 16: Insin le gatte in alcuna stagione Fanno un bordel ch'e' non ci si può stare Per così dolce interna passïone.
Esempio: Lipp. Malm. 9, 1: Non ch'altro, s'e' comincia quel bordello Di quell'artiglierie che son malsane.
Esempio: Not. Malm. 647: La voce bordello, che propriamente vuol dire il luogo pubblico dove abitano le meretrici, è presa da noi in più sensi, come per strepito, e per una cosa stucchevole e noiosa, come è presa nel presente luogo.
Esempio: Monet. Poes. 71: In pulpito egli pur con un flagello, Che di lastre di ferro era formato, Faceva colassù sì gran bordello, Che pareva un demonio scatenato.
Definiz: § IV. Trovasi anche per Baia, Scherzo; onde i modi Far bordello o un bordello, e simili. –
Esempio: Cas. Pros. 2, 87: Avessele fatto manco bordelli attorno, che non averebbe ora briga di affaticare un prete gottoso.
Esempio: Not. Malm. 1, 303: Impose loro, che quando lo vedevano colla padrona, s'accordassero tutti a gridare: Pippo, Pippo, ecco Pippo, e gli facessero il bordello dietro.
Definiz: § V. Bordello, detto di persona o di cosa assai grande e grossa e di natura particolare, vale Coso, Negozio; ma è voce bassa. –
Esempio: Buonarr. Tanc. 5, 4: Ci bisognerebb'un di que' bordegli Ch'avea l'altrieri il padron del mio zio, Che mai non viddi il più bel lagorìo (intende di un cannocchiale).
Esempio: Marrin. Annot. Baldov. dramm. 132: La plebe chiama bordello o bordellotto qualunque cosa che sia gravoccia e fatticciona.
Esempio: Fiacch. Fav. 2, 84: Oh! la zucca esclamò: pero mio bello, Se tu fossi un bordello Così traverso e grande Come quell'alberone Ch'è là vicino al bosco e fa le ghiande, Potresti sostener per compassione, Queste mie braccia.
Definiz: § VI. Vale anche un Tratto di tempo assai lungo; ma in questo senso è poco usato. –
Esempio: Baldov. Comp. dramm. 12: Gli è un bordello almanco Di dieci o dodici anni Che no' ci conoschiamo.
Esempio: Marrin. Annot. Baldov. Dramm. 133: Così per simil guisa un bordello di dieci o dodici anni vale lo spazio, dicendosi ancora volgarmente in questo stesso significato, egli è un negozio di tre o quattro anni.
Definiz: § VII. Andare al bordello o Ire al bordello, dicesi figuratam. per Andare in malora, Perire. –
Esempio: Buonarr. Fier. 1, 2, 2: Sei volte tastai il polso al chiavistello Dello spedal per andarmene via, E lasciar i malati ire al bordello.
Esempio: E Buonarr. Tanc. 2, 5: Le fave poi son tutt'ite al bordello, Non s'è veduto quest'anno un baccello.
Definiz: § VIII. Mandare al bordello o in bordello, vale Mandare alla malora, Mandare al diavolo. –
Esempio: Fag. Rim. 2, 31: Dunque si dee crepar per un cappello? S'io dovessi aver anche un ferraiuolo, E l'uno e l'altro manderei in bordello.
Definiz: § IX. È un bordello, vale È una vergogna, È un vitupero. –
Esempio: Baldov. Comp. dramm. 5: Egli è un bordello; Non si può fiatar mai, che la ciarpiera Non vi ficchi il limbello.
Esempio: Marrin. Annot. Baldov. Dramm. 122: Egli è un bordello, qui vale L'è una vergogna, egli è un vitupero.
Definiz: § X. Vale anche semplicemente È una cosa, una faccenda o simile, molesta o fastidiosa. –
Esempio: Monigl. Poes. dramm. 3, 60: Mala cosa è servitù; Lo star sotto a quest'e quello È un bordello, Ch'io no 'l posso durar più.
Definiz: § XI. Avere un piè in bordello e l'altro allo spedale, dicesi proverbialm. di Chi è vituperoso e mendico. –
Esempio: Bern. Rim. burl. 1, 112: Tu sei un furfante Nudrito del pan d'altri e del dir male. Un piè hai in bordello e l'altro allo spedale; Storpiataccio, ignorante ed arrogante.