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Dizion. 5° Ed. .
BORDELLO
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pag.230
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BORDELLO. Definiz: | Sost. masc. Luogo pubblico, dove stanno le meretrici; Lupanare, Postribolo, Chiasso. |
Dal lat. barb. borda, casupula, e questo dal german. o celtico bord bord, significante tavola, quasi tugurio fatto di assi. – Esempio: | Nov. Ant. C. 111: Come è ciò che voi siete al bordello? Ed elle risposero: bene è vero, perchè tu se' quelli che vi ci fai stare. | Esempio: | S. Ag. C. D. 5, 230: Hanno provveduto in essi bordelli luogo segreto, e più agevolmente ha la impudicizia potuto non avere ligame di vietamento. | Esempio: | Bellinc. Rim.: Io avrei convertito ogni giudeo, E condotta Diana in un bordello. | Esempio: | Magal. Lett. fam. 2, 28: Non è il caso per quelli che fanno l'istesso mestiero nell'osterie e ne' bordelli di Londra e di Parigi. | Esempio: | Forteguerr. Ricciard. 13, 27: Vinti furo ambiduo dalle dolcezze Di queste ninfe,.... E vanno sbevazzando, e fanno quello, Ch'avrei rossor di dirlo anche in bordello. |
Definiz: | § I. Per similit. – |
Esempio: | Cavalc. Vit. SS. PP. volg. 2, 172: Guai a quelli che danno ad opera di vituperio le membra loro, le quali veramente sono membra di Cristo e tempio dello Spirito Santo, cioè che del corpo loro fanno bordello del diavolo. | Esempio: | E Cavalc. Pist. Eust. 366: Del tempio loro, ch'era tempio dello Spirito Santo, hanno fatto bordello e postribolo. | Esempio: | S. Ag. C. D. 4, 143: Tu hai distrutto ogni uomo che fornicando si parte da te, cioè chi vuole essere bordello delli molti iddii. |
Definiz: | § II. E figuratam. – | Esempio: | Dant. Purg. 6: Ahi serva Italia, di dolore ostello, Nave senza nocchiero in gran tempesta, Non donna di provincie, ma bordello. |
Definiz: | § III. Per Gran rumore o frastuono, Fracasso; onde il modo Far bordello. – |
Esempio: | Buonarr. Fier. 1, 3, 6: Che romor, che bordel, che frastagliata Di minacce sent'io verso la porta? |
Esempio: | Leop. G. Cap. piac. 16: Insin le gatte in alcuna stagione Fanno un bordel ch'e' non ci si può stare Per così dolce interna passïone. |
Esempio: | Lipp. Malm. 9, 1: Non ch'altro, s'e' comincia quel bordello Di quell'artiglierie che son malsane. |
Esempio: | Not. Malm. 647: La voce bordello, che propriamente vuol dire il luogo pubblico dove abitano le meretrici, è presa da noi in più sensi, come per strepito, e per una cosa stucchevole e noiosa, come è presa nel presente luogo. |
Esempio: | Monet. Poes. 71: In pulpito egli pur con un flagello, Che di lastre di ferro era formato, Faceva colassù sì gran bordello, Che pareva un demonio scatenato. |
Definiz: | § IV. Trovasi anche per Baia, Scherzo; onde i modi Far bordello o un bordello, e simili. – | Esempio: | Cas. Pros. 2, 87: Avessele fatto manco bordelli attorno, che non averebbe ora briga di affaticare un prete gottoso. | Esempio: | Not. Malm. 1, 303: Impose loro, che quando lo vedevano colla padrona, s'accordassero tutti a gridare: Pippo, Pippo, ecco Pippo, e gli facessero il bordello dietro. |
Definiz: | § V. Bordello, detto di persona o di cosa assai grande e grossa e di natura particolare, vale Coso, Negozio; ma è voce bassa. – | Esempio: | Buonarr. Tanc. 5, 4: Ci bisognerebb'un di que' bordegli Ch'avea l'altrieri il padron del mio zio, Che mai non viddi il più bel lagorìo (intende di un cannocchiale). | Esempio: | Fiacch. Fav. 2, 84: Oh! la zucca esclamò: pero mio bello, Se tu fossi un bordello Così traverso e grande Come quell'alberone Ch'è là vicino al bosco e fa le ghiande, Potresti sostener per compassione, Queste mie braccia. |
Definiz: | § VI. Vale anche un Tratto di tempo assai lungo; ma in questo senso è poco usato. – |
Esempio: | Baldov. Comp. dramm. 12: Gli è un bordello almanco Di dieci o dodici anni Che no' ci conoschiamo. |
Esempio: | Marrin. Annot. Baldov. Dramm. 133: Così per simil guisa un bordello di dieci o dodici anni vale lo spazio, dicendosi ancora volgarmente in questo stesso significato, egli è un negozio di tre o quattro anni. |
Definiz: | § VII. Andare al bordello o Ire al bordello, dicesi figuratam. per Andare in malora, Perire. – | Esempio: | Buonarr. Fier. 1, 2, 2: Sei volte tastai il polso al chiavistello Dello spedal per andarmene via, E lasciar i malati ire al bordello. | Esempio: | E Buonarr. Tanc. 2, 5: Le fave poi son tutt'ite al bordello, Non s'è veduto quest'anno un baccello. |
Definiz: | § VIII. Mandare al bordello o in bordello, vale Mandare alla malora, Mandare al diavolo. – | Esempio: | Fag. Rim. 2, 31: Dunque si dee crepar per un cappello? S'io dovessi aver anche un ferraiuolo, E l'uno e l'altro manderei in bordello. |
Definiz: | § IX. È un bordello, vale È una vergogna, È un vitupero. – | Esempio: | Baldov. Comp. dramm. 5: Egli è un bordello; Non si può fiatar mai, che la ciarpiera Non vi ficchi il limbello. |
Definiz: | § X. Vale anche semplicemente È una cosa, una faccenda o simile, molesta o fastidiosa. – | Esempio: | Monigl. Poes. dramm. 3, 60: Mala cosa è servitù; Lo star sotto a quest'e quello È un bordello, Ch'io no 'l posso durar più. |
Definiz: | § XI. Avere un piè in bordello e l'altro allo spedale, dicesi proverbialm. di Chi è vituperoso e mendico. – | Esempio: | Bern. Rim. burl. 1, 112: Tu sei un furfante Nudrito del pan d'altri e del dir male. Un piè hai in bordello e l'altro allo spedale; Storpiataccio, ignorante ed arrogante. |
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